Il diario del vampiro. Scende la notte by Lisa Jane Smith

Il diario del vampiro. Scende la notte by Lisa Jane Smith

autore:Lisa Jane Smith [Smith, Lisa Jane]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, Fantasy, General, Paranormal, horror
ISBN: 9788854125537
Google: pfGuRme8VAoC
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2010-10-14T17:59:00+00:00


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«E lei cosa ha detto?»

«Non una parola. Ma ha ridacchiato e mi ha dato tre colpetti sul dorso della mano con il suo ventaglio, il che, mi fu detto in seguito, era un invito a un convegno amoroso. Ahimè, avevo altri impegni. Sei sul letto?»

«Sì, e sono sotto un lenzuolo», disse Elena stancamente. «Se era la regina madre, immagino che tu sia stato felice», aggiunse con voce quasi stupita. «Non era vecchia?»

«No, Anna d’Austria, regina di Francia, ha conservato la sua notevole bellezza fino alla fine. Fu l’unica rossa a…».

Damon si interruppe, cercando affannosamente le parole quando si trovò davanti al letto. Elena aveva fatto ciò che le aveva chiesto. Non si era proprio reso conto di quanto gli avrebbe ricordato Afrodite che sorge dalle acque. Il bianco sgualcito del lenzuolo ricopriva il bianco latte più caldo della sua pelle. Aveva, certo, bisogno di una ripulita, ma sapere che sotto quel sottile lenzuolo era stupendamente nuda, era abbastanza da mozzargli il respiro.

Elena aveva appallottolato i suoi vestiti e li aveva gettati nell’angolo più lontano della stanza. Lui non la biasimò.

Non pensò. Non se ne diede il tempo. Allungò semplicemente una mano e disse: «Consommé di pollo al limone e timo, bollente, in una tazza Misaka… e olio di fiori di susino, molto caldo, in una boccetta».

Una volta terminato diligentemente il brodo, Elena si ridistese e lui iniziò a massaggiarla con delicatezza. I fiori di susino erano sempre un ottimo inizio. Rendevano la pelle e i sensi quasi insensibili al dolore, e facevano da base ad altri, più esotici, oli che intendeva usare su di lei.

In un certo senso, era meglio che infilarla in una moderna vasca o in una Jacuzzi. Così poteva vedere le sue ferite, poteva riscaldare l’olio alla temperatura giusta per ognuna di esse. E invece del getto di una Jacuzzi che spruzzava acqua su un’escoriazione, 124

lui avrebbe fatto in modo di evitare i punti più sensibili… al dolore.

Cominciò con i suoi capelli, stendendo una leggerissima patina di olio che avrebbe reso pettinabili anche i nodi più intricati. Do-po l’olio, i capelli rilucevano come l’oro contro la sua pelle… mie-le sulla panna. Poi cominciò con i muscoli del viso: dei colpetti con i pollici sulla fronte per distenderla e rilassarla, facendo in modo che anche lei si rilassasse con tali movimenti. Lente rota-zioni sulle tempie, con una lievissima pressione. Poteva vedere le sottili vene azzurre disegnate, e sapeva che una pressione più profonda l’avrebbe fatta addormentare.

Poi proseguì con le braccia, gli avambracci, le mani, facendola rilassare con gesti antichi accompagnati da antiche e adatte essenze, fino a che lei non fu altro che una cosa morbida, senza os-sa sotto il lenzuolo: lucida, soffice e cedevole. Damon scoccò per un attimo il suo sorriso incandescente, tirandole un alluce fino a che non fece pop… e poi il suo sorriso divenne ironico. Poteva avere tutto ciò che desiderava di lei, adesso. Sì, lei non era nelle condizioni di rifiutare nulla. Ma non aveva fatto i conti con ciò che quel dannato lenzuolo avrebbe fatto a lui.



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